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Docenti

Quali sono le caratteristiche delle prove?

I contenuti delle domande delle prove derivano da un quadro di riferimento (v. allegati) e dalle Indicazioni nazionali per il curricolo predisposte dal MIUR che fissano i traguardi formativi che gli studenti dei diversi gradi scolastici dovrebbero raggiungere.

Le domande misurano le competenze più che la mera conoscenza di nozioni scolastiche: lo studente è stimolato a utilizzare quanto appreso a scuola per rispondere a quesiti non necessariamente di tipo scolastico e a esercizi di tipo non mnemonico.

Le domande sono predisposte da insegnanti e vengono testate, l’anno prima, su un campione di studenti per verificarne l’affidabilità e la validità: solo quelle che risultano valide vengono poi inserite nelle prove sottoposte a tutti gli studenti.

Anche i tempi di svolgimento, comunque adeguati alle età degli alunni dei diversi livelli scolastici coinvolti, sono stati pretestati: il tempo stabilito ordinariamente è sufficiente per completare la prova.

Le domande hanno un grado di difficoltà molto vario, perché devono misurare, nell’intero paese, tutti i livelli di apprendimento, dai più bassi a quelli di eccellenza. È perciò normale che in una prova ci siano anche quesiti molto complessi, a cui risponde solo una minoranza di studenti.

Cosa differenzia le prove INVALSI dalle normali verifiche scolastiche?

Diversamente dalle normali verifiche scolastiche, queste prove utilizzano un’unità di misura unica, utile per confrontare ciascuna classe e ciascuna scuola col resto del sistema.

Le prove si concentrano su alcuni aspetti di base dei due ambiti fondamentali: la comprensione della lettura e la matematica.

Gli aspetti e gli ambiti oggetto della misurazione delle prove INVALSI non esauriscono di certo i saperi e le competenze prodotte dalla scuola, né possono essere considerati un’ulteriore materia di studio.

Le prove non sostituiscono la valutazione degli insegnanti che tiene conto di tutte le materie e dello sviluppo complessivo di ogni studente.

A cosa servono le prove Invalsi?

I risultati delle prove sono una risorsa sia per analizzare il sistema scolastico nel suo complesso, sia per riflettere sugli esiti della singola scuola.

Per analizzare il sistema scolastico nel suo complesso, si utilizzano i dati di un campione di classi dove le prove sono somministrate alla presenza di un osservatore esterno che ne garantisce l’affidabilità.

I dati così raccolti, oggetto di un rapporto annualmente predisposto dall’INVALSI nel mese di luglio, mettono in luce i risultati delle diverse macroaree geografiche e, per le scuole secondarie di II grado, dei diversi indirizzi di studio.

livello di singola scuola, i risultati complessivi e delle singole classi sono restituiti partire da settembre per consentire il confronto al proprio interno e col resto del sistema.

Inoltre, dall’analisi dettagliata dei risultati riportati dagli studenti ai singoli quesiti, gli insegnanti possono trarre informazioni utili su aspetti importanti dell’apprendimento, soprattutto sul possesso o meno da parte degli studenti di competenze trasversali, come la padronanza linguistica, la comprensione dei testi di diverso tipo e argomento, la capacità di porre e di risolvere problemi. Tali informazioni sono utili agli insegnanti nella stesura della programmazione delle proprie attività.

livello più complessivo, per ciascuna scuola, i risultati delle prove INVALSI (a cui si aggiungeranno in futuro altre informazioni di natura amministrativa e statistica fornite direttamente dal MIUR, nonché dati sul contesto territoriale dove la scuola opera) vogliono stimolare quei processi di autovalutazione previsti dal Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione (DPR 8.3.2013).